"Immagine che illustra l'uso dell'AI nei video Shorts di YouTube, con creatori preoccupati per l'impatto sulla loro creatività."
YouTube introduce l'AI nei video Shorts del 2025, generando preoccupazioni tra i creatori di contenuti

YouTube sperimenta l’uso dell’AI nei video Shorts, suscitando dubbi tra i creatori

Novità controversie su YouTube

Recentemente, YouTube è tornato al centro dell’attenzione per una decisione che ha suscitato accese polemiche tra i creatori di contenuti. L’azienda ha annunciato di aver implementato modifiche basate sull’AI in alcuni video Shorts, senza alcun preavviso agli autori. Questa mossa ha generato un intenso dibattito nella community, con molti utenti preoccupati per la scarsa trasparenza.

Segnali di allerta dai creatori

I primi indizi di questa iniziativa erano emersi grazie ai sospetti di alcuni youtuber, che avevano notato anomalie nei loro video. Tra i più critici c’è Rick Beato, un noto divulgatore musicale con oltre cinque milioni di follower, il quale ha raccontato alla BBC di aver scoperto che il suo aspetto era stato modificato senza il suo consenso. Anche il chitarrista Rhett Shull ha espresso il suo disappunto, definendo le correzioni come un’“estetica artificiale” e avvertendo del rischio di compromettere la fiducia tra i creatori e il loro pubblico.

La risposta di YouTube

La conferma ufficiale è giunta da Rene Ritchie, responsabile editoriale di YouTube, che ha spiegato su X come l’azienda stia testando sistemi di machine learning per migliorare la qualità visiva dei video. Ritchie ha paragonato queste migliorie a quelle già adottate nei moderni smartphone, che ottimizzano automaticamente foto e video. Ha anche chiarito che non si tratta di generative AI, ma di tecniche più tradizionali di apprendimento automatico, cercando di rassicurare i creatori.

Critiche e preoccupazioni

Tuttavia, esperti del settore hanno avvertito che questa distinzione potrebbe risultare fuorviante. Infatti, il machine learning rientra nel vasto ambito dell’AI, e la mancanza di comunicazione riguardo alle modifiche rimane uno dei punti più critici. La questione è stata sollevata anche su Reddit, dove già da giugno circolavano testimonianze di utenti che notavano anomalie come una pelle eccessivamente liscia e dettagli deformati nei video. Queste differenze, sebbene a volte sottili, pongono interrogativi sulla linea di confine tra autenticità e intervento algoritmico.

Investimenti di Google e critiche settoriali

Google, che controlla YouTube, ha già investito molto nell’integrazione dell’AI nei suoi dispositivi Pixel, introducendo funzionalità come “Best Take”, che combina espressioni facciali da più foto, e zoom assistito da algoritmi. Anche altre aziende, come Samsung e Netflix, hanno affrontato critiche simili per l’uso di sistemi basati su AI per migliorare le immagini e rimasterizzare contenuti, sollevando preoccupazioni tra gli utenti.

La questione della credibilità

Samuel Wooley, docente all’Università di Pittsburgh e esperto di disinformazione, ha sottolineato che la vera questione non è se YouTube stia utilizzando AI generativa, ma se le modifiche non dichiarate possano compromettere la credibilità dei contenuti online. Con l’integrazione crescente della tecnologia nei processi creativi, la fiducia tra utenti, piattaforme e creatori è più importante che mai.